Perchè si chiama dei Santi? Perchè per la festività di San Giuseppe, qui a Enna molto sentita, si organizzano delle tavolate votive in cui i padroni di casa oltre a preparate una tavola ricca di primizie simboliche (come l'arancio in 3 spicchi, i cardi, i germogli di grano ecc) e pani riccamente lavorati, danno da mangiare ai "poveri" che si recano alla tavolata giorno 18 marzo. Attenzione: chiunque può andare alla tavolata e, dopo aver visto la tavolata, in un altro angolo della sala ci sono persone che danno da mangiare cibi tipici dell'evento offerti e preparati dagli organizzatori della tavolata: fave secche bollite, frittelle di finocchietti selvatici, frittelle di cardi, ceci bolliti. Questo viene fatto per grazia chiesta o per grazia ricevuta e richiede un lunghissimo lavoro per tutta la famiglia organizzatrice e per i vicini di casa. Oggi non sono solo i poveri ma tutta la comunità visita e mangia alle tavolate, vista anche la valenza folkloristica dell'evento. Giorno 19 marzo, quindi il giorno di San Giuseppe, un numero dispari di "poveri" che va da un minimo di 3 (Gesù, la Madonna e San Giuseppe) a un massimo di 13 (vari santi e sante) si siedono alla tavolata impersonando ognuno un santo o una santa. Consumano parte dei piatti esposti durante la tavolata e tra la pasta che viene preparata, oltre tipicamente a quella con i ceci, viene data anche questa pasta con la mollica che dunque si chiama La pasta dei Santi! Potete dare un'occhiata a una tavolata di San Giuseppe a Leonforte (Enna) cliccando qui: si aprirà un video su youtube, così potrete vedere la ricchezza della tavolata e il grandissimo lavoro fatto dalle donne che preparano i pani con le forme simboliche. Se non lo guardate non poete davvero capire come sono fatte le tavolate e perchè c'è bisogno dell'aiuto di tutta la famiglia allargata e del vicinato!
Ma veniamno alla ricetta. Di fatto è una variante ancora più povera della pasta con la mollica che a sua volta è la variante povera della pasta con le sarde alla palermitana. E' una ricetta povera ma davvero squisita.
Ingredienti per 4 persone:
350 gr di spaghetti
300 gr di finocchietti selvatici
2 cipollotti
4 filetti di acciughe
200 gr di mollica da tostare
Procedimento:
Pulite i finocchi selvatici e fateli cuocere in abbondante acqua salata. Quando saranno cotti scolateli e ricordatevi di non buttare via l'acqua: servirà per cuocere la pasta. Tagliate grossolanamente i finocchi e fateli soffriggere in una padella.
Pulite i cipollotti, tagliateli a pezzetti e fateli rosolare in abbondante olio extravergine di oliva (per la quantità di olio regolatevi tenendo presente che poi servirà per condire la pasta) insieme ai filetti di acciughe.
Fate cuocere la pasta nell'acqua di cottura dei finocchi e, nel frattempo, in una padellina rosolate la mollica aggiungendo un filo di olio extravergine di oliva.
Scolate la pasta al dente e unitela alle cipollette soffritte e a metà della mollica tostata (fate quest'operazione a fuoco spento). Impiattate e ponete sopra la pasta i finocchietti e un'altra manciata di mollica tostata.
Vi assicuro che si tratta di una pasta buonissima che, tra l'altro, si può consumare anche fredda. Io ne vado matta!
Buon pranzo!
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