martedì 27 dicembre 2011

Mbasciatiddi di meli (fasciatelli di miele)

Buon Natale a tutti! o forse è meglio fare gli auguri di buon anno visto che siamo già al 27 dicembre...
Oggi c'è una ricetta buonissima di dolci natalizi tipici di Assoro, il mio paesello d'origine. Sono dolcini fatti con miele e mandorle e avvolti un un pasta da biscotto. Mbasciatiddi vuol dire che sono "mbasciati" cioè fasciati, avvolti: il ripieno è fasciato da una striscia di pasta.


Sono dolci che richiedono una preparazione un pò lunga ma non sono complicati. L'impasto esterno e il ripieno vanno infatti preparati il giorno prima perchè devono riposare ma niente panico: è Natale ed è giusto riprendersi il tempo per preparare le cose con calma! tra l'altro i dolcini di Natale vanno regalati anche ad amici e parenti. A casa di mia madre ci sono sempre un sacco di dolcini uguali (mbasciatiddi, buccellati, cassatelle di Agira) fatti da tante persone diverse, e col tempo impari a riconoscere anche la cuoca perchè ognuno ha il stile!

ingredienti:
per il ripieno
1 kg di mandorle sbucciate
750 gr di miele di arancio
1 cucchiano di cannella
100 gr di farina di grano duro
Per la pasta
1,5 kg farina bianca
500 gr burro
500 gr zucchero
3 uova
latte q.b
vanillina
1 bustina di lievito per dolci

Preparazione del ripieno:
 Pelare le mandorle e tostarle leggermente al forno e poi macinarle finemente. Sciogliere il miele,  insieme a 1 cucchiaino di cannella.. Quando è sciolto (attenzione a non farlo assolutamente bollire, deve solo passare allo stato liquido) aggiungere le mandorle, amalgamare e aggiungere la farina. Lasciare riposare la notte. l'impasto che risulta è questo:


Preparazione dell'impasto esterno:
Fare una fontana con la farina e aggiungere il burro a temperatura ambiente, lo zucchero, le uova, il lievito e la vanillina. Impastare e aggiungere il latte fin quando l'impasto non risulta sodo ed elastico (aggiungetelo piano piano perchè il quantitativo è variabile in base all'umidità della farina, al tipo di burro, alla grandezza delle uova). Lasciare riposare tutta la notte.



L'indomani, dopo una bella dormita, siete pronti per preparare i mbasciatiddi!
Lavorate l'impasto della pasta in modo che ridiventi morbido e fatene delle palle.



Su uno spianatoio leggermente infarinato stendete le palline in una sfoglia alta 3-4 mm e tagliate delle strisce di pasta larghe un centimetro circa.


Preparate il ripieno prendendo un pò di impasto e facendone bastoncini.



Adesso passiamo all'assemblaggio. Prendete una listarella di impasto, metteteci sopra un bastoncino di ripieno e poi chiudete in modo che il doce sia coperto dall'impasto sopra e sotto ma sia libero ai lati, come qui.


A questo punto bisogna dare al dolce la sua forma tipica: arrotolato a S. Con una mano si tiene ferma una punta del dolce e con l'altra si arrotola esercitando una leggera pressione. In questo modo l'impasto e il ripieno si attaccano fra di loro e il dolcino diventa bicolore. Il risultato sarà questo:


Adesso gli si da la classica forma ad S. Sistemare i dolcini su una teglia rivestita di carta forno e infornare in forno preriscaldato a 180 gradi per 10-15 minuti o comunque fin quando non saranno diventati leggermente dorati.


Spolverate di zucchero a velo e ricordatevi di regalarne qualcuno a parenti ed amici!

lunedì 28 novembre 2011

Pasta con broccoli alla Enrico

Quella di oggi è una ricetta molto semplice ricca di ingredienti colorati e gustosi. L'ho chiamata così perchè è una ricetta che mi ha dato Enrico che saluto e ringrazio.
E' una pasta veloce che può essere mangiata sia calda che fredda.
Tra gli ingredienti i pomodorini ciliegini essccati sott'olio e la caciotta biologica di capra in diverse varianti che potete trovare nel negozio on-line Gusta i tipici siciliani

Ingredienti per 2 persone:

- 200 gr di broccolo (come quello in foto) già pulito;
- 20 pomodorini ciliegini essiccati sott'olio;
- 100 gr di caciotta bio di capra al pepe rosso;
- olio extravergine di oliva;
- 180 gr di pasta;
- sale, pepe, origano q.b.;

Procedimento:

Innanzitutto dovreste trovare un broccolo come questo in foto, che da noi si chiama "smuzzatura":


Lavatelo, tagliatelo a pezzetti e fatelo bollire in acqua leggermente salata lasciandolo leggermente al dente. Non buttate l'acqua di cottura che vi servirà dopo per cuocere la pasta. Mettete i pomodorini in una ciotola (se non usate i ciliegini ma i pomodori grandi essiccati regolatevi per 3 a testa) insieme alla caciotta tagliata a cubetti e al broccolo (dopo che si sarà intiepidito). Fate un salmoriglio con olio extravergine di oliva, pepe nero e origano e lasciate macerare per qualche minuto, poi aggiungetelo agli altri ingredienti.



Fate cuocere la pasta nell'acqua di cottura dei broccoli. Fate attenzione a non aggiungere sale: l'avete già aggiunto quando avete cotto i broccoli.
Scolate la pasta al dente e unitela al condimento nella ciotola.
La potete servire subito oppure fredda.



Si tratta di una pasta dal sapore ricco e molto colorata, oltre che ricca di ingredienti di stagione buoni e genuini.

Buon appetito!

mercoledì 9 novembre 2011

Patate al forno ipercaloriche!

Ecco una ricetta veramente ma veramente invernale!
Tecnicamente si tratta di patate al forno ma siccome si aggiunge burro è giusto essere chiari sugli effetti sulla linea! Le patate restano intere ma il sapore è quello del purè di patate.
Il procedimento è molto semplice e il risultato molto gustoso.

Ingredienti:

-patate novelle: tutte quelle che entrano in un'unico strato nella teglia desiderata; le patate devono essere tutte della stessa dimensione;
-latteq.b.;
-noce moscata q.b.;
-sale e pepe q.b.;
-burro q.b.;

Procedimento

pelate le patate e lavatele. Mettetele in una teglia in modo che si tocchino fra di loro (provate a lasciare meno spazio vuoto possibile), salate, pepate e aggiungete anche la noce moscata.



Aggiungete il latte in modo che le patate siano ricoperte.


Tagliate il burro a fettine sottili e ponetele sopra le patate.


Mettetele in forno preriscaldato a 200 gradi per 25-30 minuti o comunque fin quando il latte non è stato assorbito dalle patate. Lo so che l'immagine non è delle più invitatnti ma abbiate pietà per una povera donna affamata che non aveva tempo di star lì a imbellire il piatto per la foto! In realtà proprio quella crosticina bruciacchiata è saporitissima!
Vi assicuro che sanno buonissime!



Buon appetito!

giovedì 13 ottobre 2011

Busiate al pesto di pistacchi di Bronte arrichito

Oggi vi presento una ricetta molto semplice che ho fatto qualche settimana fa ma che sono riuscita a postare solo ora. Si tratta di una ricetta che mi ha dato la mia gentilissima cliente  Antonella da Biella appassionata di pistacchio di Bronte e che ringrazio.
Il classico pesto di pistacchi di Bronte ha un sapore abbastanza dolce  e delicato. Antonella mi ha suggerito questa ricetta in cui con l'aggiunta di acciughe, aglio e peperoncino il pesto si arricchisce di un sapore più deciso. Io ho abbinato questa salsa alle busiate trapanesi, una pasta artigianale tipica della zona di Trapani.

Ingredienti per 2 persone:
3 cucchiai di pesto di pistacchio di Bronte;
olio extravergine di oliva q.b.;
3 acciughe sott'olio per commensale;
1 spicchio d'aglio;
peperoncino q.b.;
180 gr di busiate trapanesi fresche;
granella di pistacchio di Bronte q.b.;


Procedimento

Iniziate a far bollire l'acqua per la pasta.
In una capiente padella mettere olio extravergine di oliva, una spicchio d'aglio che poi va tolto, 3 acciughe sott'olio a testa e il peperoncino.


Far soffriggere in modo che le acciughe si sciolgano e levare lo spicchio d'aglio.


Aggiungete un cucchiaio di pesto di pistacchi di Bronte per commensale. Se necessario aggiungete un pò di acqua di cottura.



Scolate le busiate e mettele in padella facendole cuocere qualche secondo con la salsina in modo che si insaporisca per bene.


Impiattate aggiungendo su ogni piatto un cucchiaino di pesto di pistacchio di Bronte e la granella.


Antonella, spero di aver seguito bene le tue indicazioni!

Buon appetito!


Inoltre vorrei dare il benvenuto nel mondo delle food-blogger a Silvia del simpatico blog http://perleaiporchy.blogspot.com/ 


DATE UN'OCCHIATA AL SUO SIMPATICO BLOG E INIZIATE A SEGUIRLA!

martedì 27 settembre 2011

Pane di casa

E' così che noi chiamiamo il pane fatto in casa. Ai tempi delle mie nonne tutte le signore lo facevano in casa almeno una volta alla settimana: il pane veniva mangiato a colazione, pranzo e cena; veniva portato nelle campagne dai mariti e dai figli a scuola. E nel periodo di San Giuseppe, il 19 marzo, veniva e viene fatto in abbondanza e distribuito a vicini di casa, parenti e conoscenti come "promessa", cioè come voto per grazia chiesta o ricevuta. Del resto in tutto Italia il pane è sacro e magari anche voi avrete memoria del pane fatto dalle vostre nonne.
Mia nonna materna lo fa ancora oggi perchè quello comprato non le piace e perchè, come dice lei, "che ci vuole a farlo? basta un minuto!": donna d'altri tempi!
come per la ricetta dei cavatedda di vinu cuttu non ci sono assolutamente dosi: tutto si fa a occhio, dalle dosi della farina alla temperatura del forno rigorosamente a legna. Come per la ricetta dei cavatedda di vinu cuttu allora considerate questa ricetta una nota antropologica-culinaria, uno sfizio che mi passo per dar gloria a questa bella tradizione del pane di casa.

Ingredienti:
farina di grano duro
farina di grano tenero
lievito di birra
sale
acqua
uova
semi di papavero

Procedimento
mia nonna prepara una sorta di lievito madre nel senso che, non conserva il vecchio impasto e poi lo aggiunge come lievito all'impasto nuovo, ma prepara qualche ora prima un impasto con farina di grano duro e lievito sciolto in acqua tiepida. Quando poi inizia a lievitare, dopo qualche ora, lo usa come lievitante.


In un grande contenitore di legno, chiamato "maidda", versa la farina di grano duro e quella di grano tenero. Prima di cominciare a impastare dice una preghiera alla Madonna perchè sia di buon augurio per questa Grazia di Dio che è il pane. Aggiunge acqua tiepida e il lievitante fatto poco prima. Comincia a impastare rigorosamente a mano (ccà machina u pani nun veni bunu = il pane, se impastato con l'impastatrice, non viene bene).
Su un piano da lavoro ricoperto di lenzuoli di cotone, a loro volta ricoperti di farina di grano duro, si comincia  a "ruddare", cioè vengono fatte le porzioni di impasto e vengono leggerissimamente lavorate per dar loro la forma rotonda. I pani vengono adagiati su questi lenzuoli a una certa distanza gli uni dagli altri perchè lieviteranno. E' un lavoro che va fatto velocemente altrimenti l'impasto perde il calore delle mani e lieviterà male. Alla fine tutti i pani vengono coperti con lenzuoli e pesanti  coperte di lana.
Nel frattempo si arde il forno.


All'inizio si da una vampata forte in modo che la temperatura salga velocemente, poi si inseriscono dei grossi pezzi di legno (zucchi) che fanno si che la temperatura sia elevata ma costante. Il forno è pronto quando "il cielo è bianco", cioè quando le mattonelle interne sono talmente calde da sembrare bianche. A questo punto si pulisce il forno con una scopa bagnata.



Quando il forno è pulito si inizia a infornare il pane. Lo si mette su una pala di metallo ricoperta di farina per non fare appiccicare il pane, gli si mette sopra dell'uovo sbattuto e poi i semi di papavero.


Man mano che si preparano i pani li si sistema nel forno; tutta l'operazione va fatta velocemente altrimenti il forno si raffredda!



Quando tutti i pani sono sistemati si chiude l'apertura del forno con una porta in metallo senza cardini chiamata "valata". Dopo una ventina di minuti il pane dovrebbe essere pronto, lo si vede dal colore della superficie.


 A questo punto si tira fuori dal forno con un'altra pala di metallo e...



buon appetito!

martedì 13 settembre 2011

Cavatedda di Vinu Cuttu

Ed eccoci qua dopo più di un mese trascorso tra ferie e lavoro matto e disperatissimo!
L'ultima volta ci eravamo lasciati con la ricetta dei cavatedda di latti, una ricetta tradizionale siciliana. Come vi avevo detto quello stesso giorno abbiamo fatto anche i cavatedda di vinu cuttu ed oggi vi do, più che la ricetta, le indicazioni sul procedimento. Mia nonna fa tutto a occhio e cuoce nel forno a legna quindi non so dirvi nè le dosi nè la temperatura di cottura :) Considerate questo post una sorta di appunto di antropologia culinaria! Vi chiedo anche scusa per le foto, non rendono bene l'idea; pazienza!
Cos'è il "vinu cuttu"? come sapete in Sicilia ci sono tantissime piante di fichi d'India che tra l'altro venivano usate come delimitatori di terreni (quando ancora non c'era il filo spinato) e per ridurre gli smottamenti del terreno nelle zone scoscese. I fichi d'India fruttificano in estate dando vita a frutti colorari (verdi, rossi, gialli, bianchi) esternamente ricoperti di spine e internamente pieni di semini. Ma sono dolcissimi e succosi! Oltre a essere consumati freschi, se ne estrae in succo e lo si conserva. Il vinu cuttu è appunto il succo di fichi d'India bollito e ristretto fino a 1/3 del suo volume originario. Il procedimento è lungo e faticoso ma il risultato ripaga! I fichi d'India vengono sbucciati e fatti sobbollire in poca acqua, la polpa ottenuta viene messa all'interno di canovacci di cotone che vengono strizzati in modo tale da far uscire il succo e trattenere i semini (e ci vuole tanta forza per strizzare questi canovacci!). Il succo ottenuto viene poi fatto bollire per 5 o 6 ore fin quando non si restringe fino a restarne solo 1/3. Il succo ottenuto viene poi conservato in barattoli di vetro che lo rendono disponibile durante tutto l'anno.
Vediamo cme si fanno i cavatedda di vinu cuttu

Ingredienti:
-Vinu cuttu
-zucchero
- farina bianca
- mandorle tostate.

Procedimento:
In una pentola versate il vinu cuttu, aggiungete un pò di acqua e un pò di zucchero. Assaggiate per essere sicuri che la dolcezza sia quella che desiderate.


Iniziate ad aggiungere la farina setacciata e mescolate continuamente. Aggiungete la farina fino a quando l'impasto non inizierà a staccarsi dalle pareti della pentola. A questo punto levate dal vuoco e versate l'impasto su una spianatoia infarinata. Cominciate a lavorare la pasta in modo tale da ottenere un'unica palla di impasto perfettamente liscia all'esterno. In questa fase bisogna stringere i denti: l'impasto è molto caldo ma bisogna lavorarlo un pò!
Iniziate a staccare dalla forma madre porzioni di impasto e inizate a lavorarle per ottenere lunghe strisce di impasto cilindriche dello spessore di  1,5-2 cm. Tagliate queste strisce a pezzetti lunghi 5 cm e cavateli con le mani (poggiate indice, medio e anulare sull'impasto, esercitate una leggera pressione facendo rotolare l'impasto verso di voi: si creerà un cavato!) Se volete potere fare quest'ultima operazione poggiando l'impasto su una grattugia: in questo modo la parte esterna sarà decorata.
Poggiate i cavati su una teglia e infornate. Non ho idea della temperatura perchè mia nonna usa il forno a legna. Sicuramente siccome devono asciugare e non cuocere la temperatura deve essere bassa per far evaporare l'acqua in eccesso ma non bruciare l'esterno.



Dopo averli infornati (mia nonna mi pare li abbia tenuti circa un quarto d'ora) si saranno leggermente rimpiccioliti e saranno un pò più scuri.



A questo punto bisogna riscaldare un altro poco di vinu cuttu con un goccio di acqua (serve per bagnare esternamente i cavatedda) e tostare le mandorle e triturarle grossolanamente.
Versate i cavati nella pentola in cui avete riscaldato il vinu cuttu e amalgamate per qualche istante, fin quando tutti i cavati non si saranno ben ricoperti di  vinu cuttu. Impiattate e cospargete con le mandorle tostate. Si mangiano prendendoli a uno a uno con uno stuzzicadenti o una forchetta da un unico piatto centrale.



Non so se rifarete questa ricetta ma vi auguro buon appetito!

giovedì 4 agosto 2011

Cavatedda di latti

Dopo una lunga assenza rieccomi! Vi propongo una ricetta siciliana antichissima che ricordo che da bambina mi preparava la mia bisnonna: i cavatedda di latti. I cavatedda dovrebbero essere cavati cioè con uno spazio vuoto al centro perchè arrotolati su se stessi tipo gli gnocchi sardi. Questi non lo sono ma si chiamano lo stesso così! e sono di "latti", cioè di latte, perchè l'ingrediente fondamentale è il latte. Dalle mie parti in provincia di Enna, o almeno nel mio paese di origine, ci sono poi i "cavatedda di vini cuttu" che sono veramente cavati (tipo gli gnocchi sardi) e sono a base di vinu cuttu, che altro non è che il succo concentrato di fico d'india.
L'altra domenica in campagna io avevo voglia di cavatedda di latti e mio nonno di cavatedda di vinu cuttu e così quelle sante donne di mia madre e mia nonna ci hanno accontentato entrambi!
per oggi vi darò la ricetta di quelli di latte, in settimana di quelli di vinu cuttu. E siccome mia nonna ha fatto anche il pane posterò delle immagini sulla preparazione del pane fatto in casa nel forno a legna.

Cominciamo col dire che i cavatedda di vinu cuttu sono un dolce semplicissimo che potete tranquillamente fare a casa vostra (amagari in un periodo un pò più fresco visto che vanno fritti!). Non posso darvi le dosi esatte perchè sia mia madre che soprattutto mia nonna non pesano mai niente! Comunque è tutto intuitivo e potete sempre variare la quantità di zucchero in base ai vostri gusti. Per la frittura noi usiamo l'olio extravergine (è una ricetta vecchia e qui prima c'era solo extravergine di oliva che si  produceva nelle campagne) ma se volete potete provare a usare un olio più leggero.

Ingredienti:
1 litro di latte intero;
150 gr zucchero;
farina di grano tenero q.b.;
olio extravergine di oliva per la frittura;

per l'esterno:
zucchero
cannella macinata

Procedimento:
versate il latte in una pentola e portate a bollore. Abbassate un pò la fiamma e aggiungete lo zucchero. Mescolate energicamente e continuate ad aggiungere la farina poca alla volta fino a quando il composto si staccherà dai bordi della pentola.
Ancora caldo mettetelo in un piatto o un vassoio bagnato con acqua in modo tale da ottenere strato alto un cm circa. Per stenderlo aiutatevi con le mani bagnate (altrimenti si attacca oltre al fatto che vi scottate!)
Quando si sarà raffreddato tagliate tanti piccoli rombi con un coltello inumidito.


Preparate in una ciotola zucchero e abbondante cannella macinata.

Friggete in abbondante olio extravergine di oliva e fate scolare leggermente l'olio in eccesso su un panno assorbente.
Mentre sono ancora caldi conditeli con lo zucchero e cannella e servite tiepidi o appena raffreddati.

Il bello è mangiarli prendendoli con le mani, cosi alla fine ti puoi leccare le dita (oltre i baffi)! In alternativa va bene prenderli con uno stuzzicadente. La cannella da un bel sapore speziato che vi colpirà piacevolmente!

Buon appetito!

lunedì 4 luglio 2011

Polpette di melanzane siciliane al forno

Oggi  vi propongo una ricetta facile da preparare e con un ingrediente tipicamente siciliano: la melanzana! alla base della caponata, della parmigiana e della pasta col pesce spada io ve la propongo in una versione dalla forma classica (la polpetta) e la cottura light, ma potete anche scegliere la classica frittura.

Ingredienti per una decina di polpette di melanzane al forno:

500 gr di melanzane;
60 gr di salame a fette spesse (andrà tagliato a cubetti);
100 gr di formaggio che fili;
2-3 uova;
menta fresca;
parmigiano qb;
pane raffermo ammollato in acqua qb (o in alternativa pangrattato);
sale e pepe;
olio extravergine di oliva per la cottura

Procedimento:

tagliate ogni melanzana in 4-6 pezzi grandi e fatele bollire in abbondante acqua. Non aggiungete sale, lo aggiungerete dopo nell'impasto.


Nel frattempo fate bollire un uovo fino a farlo diventare sodo.
Quando saranno cotte (devono essere ben molle) fate scolare le melanzane in uno scolapasta.
Mettetele in una ciotola capiente, aggiungete 1 o 2 uova (dipende dalla grandezza delle uova). Aggiungete il parmigiano, il pane ammollato in acqua e strizzato, il formaggio e il salame tagliato a cubetti e la menta fresca tagliata a pezzetti. Aggiustate di sale e pepe e impastate il tutto. Deve risultare un impasto piuttosto morbido ma compatto visto che andranno cotte nel forno.


Accendete il forno a 200 gr.
Mettete della carta forno su una teglia, con l'aiuto di un cucchiaio poggiate l'impasto porzionato sulla carta forno, aggiungete un filo d'olio extravergine di oliva e infornate.


Tenetele in forno fin quando non saranno ben dorate su entrambi i lati (giratele a metà cottura), all'incirca un quarto d'ora. Se necessario accendete il gril qualche minuto per farle dorare.


Non avete idea del profumo assolutamente inebriante che pervade la cucina! Si possono mangiare sia ben calde appena sfornate sia l'indomani: tutti i sapori si amalgamano ancora meglio!

Buon appetito!

venerdì 1 luglio 2011

And the Winner is...

Ed eccoci all'1 luglio! ieri a mezzanotte si è chiuso il premio "La ricetta più golosa", con tante golosissime ricette che le nostre amiche blogger e non ci hanno spedito.

Innanzitutto vorrei ringraziare appunto tutte queste donne che hanno voluto condividere con tutti noi le loro ricette e i loro segreti in cucina: ancora una volta la passione per la cucina si mostra sinonimo di convivialità e condivisione. Poi ovviamente vorrei ringraziare tutti coloro che hanno votato e supportato le loro ricette più golose partecipando attivamente.

Ma andiamo al sodo! la vincitrice è stata individuata a partire dai voti ricevuti nel sondaggio e in base ai commenti ricevuti: diciamo che abbiamo voluto tenere conto sia dei numeri che delle emozioni trasmesse!

Detto ciò...

The winner is...

Giusy da Cinisello Balsamo!

Giusy  ha partecipato con l' originale ricetta dei moscardini ripieni. Non ha un blog ma mi ha confessato che vorrebbe tanto gestirne uno, allora le facciamo in nostri in bocca al lupo per realizzare questo piccolo sogno ma soprattutto le facciamo tanti auguri per la vittoria! Un applauso per Giusy! E un applauso a tutti coloro che hanno partecipato: è stato un piacere condividere con voi il mio blog!

Non appena sarà pronto il cestino con i prodotti del mio negozio on-line http://www.gustaitipicisiciliani.it/ faremo una foto che pubblicherò in un post così tutti potrete vedere il premio.

Alla prossima! E ancora grazie a tutti :)
Claudia

lunedì 20 giugno 2011

Votate "La ricetta più golosa"


Ed eccoci qui! Ieri è scaduto il termine per presentare le ricette per il premio "La ricetta più golosa", noi abbiamo selezionato le 4 finaliste ma ora tocca a voi! Votate nel sondaggio la ricetta che più vi piace fino al 30 giugno compreso, chi avrà ricevuto più voti vincerà il cesto!

di seguito i link alle ricette finaliste:

torta tiramusù di Teresa
girelle senza glutine di Sonia
moscardini ripieni al Cous Cous di Giusy
pizza fritta di Serena

In bocca al lupo a tutte le finaliste e complimenti a tutte le partecipanti... avete fatto delle ricette davvero golose!!!!

venerdì 17 giugno 2011

Pizza fritta di Serena (Premio la ricetta più golosa)

Ed ecco un'altra golosa ricetta che ci ha spedito Serena del blog http://omindipanpepato.blogspot.com/
Come al solito fateci sapere se vi piace lasciando commenti, ma affrettatevi... il premio sta per concludersi!
La ricetta l'ha tratta (anche se un po' modificata) da un libro di Jamie Oliver, lo chef inglese, il quale sostiene che si tratta della prima versione di pizza inventata.


"Se mio padre lo sapesse si metterebbe le mani nei capelli.
 
Un inglese che viene a insegnare a noi italiani a fare la pizza. E non una pizza qualsiasi, badate. La madre di tutte le pizze, quella che, secondo Jamie Oliver, è l'antesignana di tutte le versioni successive. Pasta del pane fritta, condita e ripassata sotto il grill. Pare che da questa discenda la pizza napoletana, come oggi la conosciamo."
 
Ingredienti per l'impasto:
  • 500 ml di acqua (Jamie suggerisce 650, ma secondo me sono troppi)
  • 800 gr di farina per pizza
  • 200 gr di semola rimacinata di grano duro
  • 2 cucchiaini di zucchero 
  • 1 cucchiaio di sale
  • 2 bustine di lievito di birra secco
Procedimento:
Per l'impasto ho utilizzato la mdp, al termine del programma, gli ho impresso le pieghe del primo tipo e l'ho lasciato riposare per circa 15 minuti.
Potete, ovviamente, anche prepararlo a mano.
Successivamente, dividete la pasta in 10 pezzi e stendeteli con le mani, ricavando delle pizze di circa 15 cm di diametro, anche un po' irregolari (non vi nascondo che sono riuscita, per la prima volta, a lanciarne una in aria, farle fare il giro e riprenderla al volo... grande!) .
Se intendete conservarle, impilatele su un piatto, divise da fogli di alluminio oleati da ambo le parti, e riponetele in frigo. Altrimenti, friggetele in una padella ampia, con abbondante olio di semi, per 20' per lato.
Disponetele sulle placche del forno, ricoperte di carta speciale e conditele.
 
Ingredienti per il condimento:
  • 2 barattoli da 500 gr di Conserva biologica di pomodorini 
  • 400 gr di Caciotta di Bufala al Peperoncino 
  • 2 confezioni di Alici in Salsa Piccante
  • origano
Suddividete i pomodorini, la caciotta, le alici sulle pizze e spolveratele di origano.
Passatele sotto il grill del forno, a 200° per 5'.

giovedì 16 giugno 2011

Moscardini ripieni al Cous Cous di Giusy da Cinisello Balsamo (Premio la ricetta più golosa)

Questa originale e gustosa ricetta ci è stata inviata Giusy da Cinisello Balsamo, che ci ha anche fornito alcuni utili consigli in chiusura della ricetta. Se vi piace fatecelo sapere lasciando i vostri commenti costruttivi. e se vi va partecipate anche voi!


Buongiorno,
eccomi con una delle mie ultime "invenzioni": MOSCARDINI RIPIENI DI COUS COUS.
Piacerà a chi ama i sapori forti e mediterranei.
Risulterà comunque un piatto molto leggero, perché l'utilizzo dei grassi è ridotto al minimo.
La mia regola: TRADIZIONE/GUSTO/LEGGEREZZA.


Ingredienti
4 moscardini grandi (o 4 seppie)
8 cucchiai di couscous
2 bicchieri colmi di brodo (possibilmente di pesce)
4 cucchiai di pinoli
4 cucchiai di uvette rinvenute in acqua calda
6 filetti d’acciuga sottolio (o sotto sale sciacquati)
1 cucchiaio di capperi in salamoia (o sotto sale sciacquati)
2 manciate di olive verdi denocciolate
1 cucchiaino di peperoncino tritato o paprika
16 pomodori secchi sott’olio sgocciolati
1 cucchiaio di origano secco
1 cucchiaio di semi di finocchio
buccia grattugiata di 1 arancia
1 cipolla
olio extravergine d’oliva
3 / 4 di bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di basilico tritato
6 manciate di fave fresche o piselli lessate/i o cotte/i a vapore
prezzemolo fresco tritato
Preparazione
Far rinvenire il couscous nel brodo seguendo le istruzioni sulla confezione
Nel frattempo preparare una crema pestando in un mortaio nell’ordine i seguenti ingredienti: semi di finocchio, pinoli, pomodori secchi, filetti di acciughe, uvette, capperi, olive, peperoncino tritato, origano, buccia grattugiata d’arancia.
Preparare il fondo di cottura mettendo poco olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e facendo soffriggere dolcemente la cipolla affettata. Quando la cipolla sarà trasparente, aggiungere il basilico e far cuocere per qualche minuto sempre a fiamma bassa.
Preparare il ripieno unendo la crema al couscous e, con la farcia ottenuta, riempire i moscardini fissando l’apertura della sacca con uno stuzzichino. Adagiarli nella padella con la cipolla, innaffiare col vino bianco, coprire e far cuocere per 45/50 minuti aggiungendo, se necessario poco brodo caldo. Se infilando una forchetta nei tentacoli questa esce facilmente, vuol dire che i moscardini sono teneri al punto giusto. A fine cottura unire le fave o i piselli precotte/i e farli insaporire per qualche minuto nel sughetto di cottura
Servire caldo spolverizzando con abbondante prezzemolo tritato.
CONSIGLI:
Personalmente non ho utilizzato sale, in quanto la maggior parte degli ingredienti che compongono il piatto sono già salati.
Quando vi capita di cucinare le cozze, dopo averle fatte aprire sul fuoco, filtrate il loro liquido di cottura e congelatelo, vi può servire per molte ricette dove viene richiesto il brodo di pesce (io ho fatto rinvenire il couscous in questo liquido).
Fate sempre cuocere moscardini e seppie a fuoco dolce, altrimenti diventano gommosi.
Se non vi piace il retrogusto amaro/acidulo che lascia il vino dopo il suo utilizzo in cottura, fatelo bolline a fiamma bassa per 5 minuti prima di usarlo. In questo modo la parte alcolica evapora, ma il profumo e il gusto del vino rimangono

lunedì 13 giugno 2011

Uastedda cco sammuccu (Focaccia ai fiori di Sambuco)

Questa ricetta è una ricetta tradizionale del comune di Troina, in provincia di Enna. Il Sambuco è un albero che fiorisce nel mese di maggio, i suoi fiori sono bianchi e molto profumati. In questa ricetta vengono appunto usati i fiori che vengono mischiati all'impasto, che ha dunque un odore molto particolare. La tuma è la cagliata, cioè la prima fase di preparazione del formaggio. Non viene salato ed è morbido. Non appena viene salato diventa il cosiddetto "primo sale".
L'ho peparata domenica scorsa in campagna sotto le indicazioni di mia zia, una maestra nelle preparazioni da forno. Noi l'abbiamo fatta nel forno a legna ma si può fare benissimo anche nel forno elettrico di casa.
Ecco una foto del fiore di Sambuco:


Ingredienti per una focaccia da mettere in una teglia rettangolare 35x30 cm (5-6 persone)

Per l'impasto:
1/2 kg di farina di grano duro;
5 uova;
1/2 cubetto di lievito;
1/4 di bicchiere di olio extravergine di oliva;
5-6 fiori di sambuco;
acqua tiepida q.b.
sale q.b.

Per il ripieno:
400 gr di tuma;
200 gr di salame a fettine di suino nero dei Nebrodi;

Preparazione:

in un recipiente capiente versare la farina settacciata, fare "un buco" in mezzo e sciogliervi il lievito con l'acqua tiepida. Quindi aggiungere le uova, l'olio, i fiori di sambuco. Impastare fino a quando gli ingredienti non siano amalgamati bene. Quindi aggiungere a poco a poco l'acqua tiepida necessaria per ottenere un impasto soffice ed elastico. Alla fine aggiungete il sale.


Lasciate lievitare per almeno un'ora e mezza.
Accendete il forno a 200 °C.
Dividete l'impasto in 2 parti: mettetene metà sulla base della teglia (che avrete prima ricoperto con carta forno). Condite con la tuma e il salame di suino nero dei Nebrodi a fettine.


Ricoprite con la restante parte dell'impasto. L'impasto deve essere molto sottile perchè non appena la infornerete gonfierà!
Infornate per mezz'ora o cmq fin quando non vi sembrerà ben cotta.
Appena uscita sentirete che profumo!




Buon appetito!!!


Con questa ricetta partecipo al contest di Dolci a gogo "Le perle della cucina italiana" dedicato ai piatti della tradizione culinaria italiana.